Le bellezze di Capo Caccia

Il punto più estremo della costa nord-occidentale…

Le bellezze di Capo Caccia

In una tiepida giornata invernale, riscaldata dal sole, non c’è cosa migliore che andare a fare una passeggiata. Un po’ fuori Alghero, seguendo il litorale, si arriva allo Sperone di Capo Caccia.  Affacciarsi dalle strapiombanti pareti del promontorio, dove terra e mare si fondono, è uno spettacolo unico.

Un promontorio che ci offre delle incantevoli calette. Le Cale di Capocaccia sono bellissime, mare cristallino, quiete al di fuori del tempo. Sono il posto perfetto per chi vuole un po’ di intimità e tranquillità, lontano dai problemi di vita quotidiana.
Alto 168 metri, il promontorio chiude a ovest la baia di Porto Conte. Questa è una delle aree più interessanti della Sardegna dal punto di vista naturalistico, per la sua flora, per la sua fauna. Nel suo habitat sottomarino ospita un gran numero di bellissime grotte sommerse. Il suo nome deriva probabilmente dalle numerose battute di caccia permesse dall’elevata presenza di piccioni selvatici che lo abitavano.

Il promontorio è il cuore di un’intera zona denominata Area Marina Protetta Capo Caccia. 

Nel cuore di Capo Caccia si apre un mondo fiabesco sotterraneo bellissimo: le Grotte di Nettuno.

 

Il nome deriva dio Nettuno, la divinità marina dell’antica civiltà romana.
Gioiello naturale tra i più affascinanti di tutto il bacino Mediterraneo, la grotta è una vera meraviglia geologica, richiamo per molti turisti.

In passato le grotte erano raggiungibili solo via mare, tramite traghetti.
Oggi si può arrivare con la macchina direttamente sul promontorio di Capo Caccia e percorrere la suggestiva “Escala del Cabriol” (una scala a rampe di circa 660 scalini “scavata” sul costone del promontorio). Il nome della scalinata ha origini spagnole e si riferisce ad una specie di daino che viveva in questi luoghi.

Il suo ingresso conduce verso una spettacolare discesa “al centro della terra” passando per ampie gallerie, stretti passaggi che portano in suggestivi spazi chiamati “sale”, con laghi dalle acque cristalline.

 

Come il Lago La marmora, alimentato dal mare è reso spettacolare dalla presenza di stalattiti e stalagmiti. Al centro del lago si ammira l’Acquasantiera, una colonna stalagmitica di circa due metri. Alla sua sommità si sono formate delle “vaschette” dove si raccoglie l’acqua piovana. Gli uccelli che nidificano nella zona, vengono qui ad abbeverarsi.

Percorrendo un cunicolo in discesa, si giunge nella Sala delle Rovine; proseguendo, lungo la riva del lago, si arriva alla Sala della Reggia, dove lo scenario è tra i più suggestivi della Grotta. Si vedono infatti delle imponenti stallatiti e stalagmiti, immerse nell’acqua ,ergersi fino a 20 metri d’altezza quasi a voler sostenere la volta!

Procedendo si scorge una bellissima spiaggetta, ove un tempo venivano a partorire e riposarsi le foche monache. Negli anni, disturbate dall’enorme numero di turisti, hanno abbandonato il luogo.

Si giunge poi alla Sala del Grande Organo, con un’enorme stalattite al centro, la più grande di tutta la Grotta. Si susseguono altre sale a cui sono stati dati nomi curiosi a seconda che ricordino qualche cosa in particolare: Sala della Cupola perché ricorda la cupola di una chiesa o Sala dei Merletti a causa di conformazioni calcaree ricamate come merletti.

Le bellezze di Capo Caccia
Il percorso si conclude nella parte più alta, incredibilmente la più suggestiva, Tribuna della Musica (chiamata anche Piattaforma Musicale) perché saltuariamente si tengono dei concerti di musica classica.



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